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la luna dei Borboni PDF Stampa E-mail
 

 LA LUNA
DEI BORBONI

coreografie di Fredy Franzutti

musiche originali di
Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato

set di Fredy Franzutti

nuova creazione

da una poesia di Vittorio Bodini

 produzione n°42 FF 2021

 

 

 


 
 
 
 
 
 

Presentazione

Lo spettacolo, ispirato all'omonima poesia di Vittorio Bodini - poeta al quale è legata diversa attività produttiva e creativa di Fredy Franzutti – inscena le atmosfere evocative dell’area mediterranea raccontata dal poeta.

Il Sud è per Bodini - e per lo spettacolo - un'originale “invenzione”, che parte da una precisa realtà storica e geografica, con tutti i problemi di natura sociale ed economica, e si elabora in una reinvenzione fantastica.

Il luogo è fatto di atmosfera, di costumi, di abitudini di vita di una concreta realtà e anche se non mancano gli elementi reali, si parte per poi trasfigurarli in progetto futurista.
La situazione è sognante e rilassata come il ricordo di una festa di un santo nella piazzetta del quartiere, dove eravamo ancora tutti assieme, tutti vivi.
Il Meridione è sospeso ed immutabile e anche “l’Unita d’Italia” - intesa come fenomeno della contemporaneità o paradigma degli eventi del contemporaneo – non modifica e non condiziona lo stato delle cose che continuano nella condizione di rarefatta esistenza, di incontro collettivo inconsapevole, di oblio delle problematiche contingenti.

La fisarmonica è il suono costante che accompagna le feste. Non è semplice come il tamburello, ha l’evoluzione dello strumento complesso ed è sospesa tra il mondo rurale e quello della società periferica.

“La luna dei Borboni” poiché nulla è modificabile nella sostanza delle cose e nella trasposizione fantastica muta il luogo della sofferenza in una parentesi di rilassatezza, forti delle proprie origini illustri, fieri della appartenenza alla Magna Grecia.

La perdita totale della connotazione geografica proietta le immagini evocate in una condizione globale della situazione umana (“Il Sud ci fu padre / e nostra madre l’Europa”. Bodini)
Non mancano le partenze, le migrazioni, che accomunano gli abitanti del luogo agli uccelli, migrazioni cicliche con ritorni o con permanenze.


Nel finale anche Pantaleone parte per l’Argentina dove creerà la sua famiglia, suo figlio Vicente e poi suo nipote Astor al quale regalerà la sua fisarmonica …ma questa è un’altra storia.

Danzano: Nuria Salado Fustè, Matias Iaconianni, Alice Leoncini, Ovidiu Chitanu, Aurora Marino, Lorenzo Lupi e Margherita Cardinalini.

La produzione, la 42esima che Franzutti crea per la sua compagnia, è realizzata, in questa prima versione, per soli 7 danzatori, si prevede una versione con organico ampliato.

Franzutti usa un linguaggio personale proteso verso il teatro contemporaneo, collegando lo spettacolo alla propria produzione iniziale. Utilizza come elementi ispirativi e asse della ricerca le pertinenze territoriali con il Sud, inteso come appartenenza alla Magna Grecia, rapporto con i popoli del mare, come utilizzo della matrice popolare, adopero dell’argomento e del testo – di provenienza o soggetto mediterraneo – per la nuova narrativa coreografica.

Lo spettacolo, disponibile alla circuitazione per la prima sta- gione teatrale possibile, gode del patrocinio e autorizzazio- ne al titolo del Centro Studi Bodini.


 
 

Immagini delle prove