| Premio Giunco ad Acquarica del Capo con Paola Saluzzi Direzione Artistica di Fredy Franzutti del Balletto del Sud 13 agosto – Castello di Acquarica del Capo - ore 21.30 Il 13 agosto ha luogo ad Acquarica del Capo la prima edizione del “Premio Giunco” un riconoscimento al merito di una personalità della cultura, dello spettacolo o della scienza che si è particolarmente distinto per il suo legame al territorio salentino. Il premio organizzato e assegnato dall’Amministrazione Comunale di Acquarica del Capo intende richiamare l’attenzione sul giunco palustre, che non solo ci riporta a una vegetazione spontanea peculiare della terra salentina, ma anche a un’importante espressione dell’artigianato locale, a una capacità manuale, ormai sempre più rara, che lega la tradizione di Acquarica del Capo alle grandi culture del mondo, che hanno identificato la propria produttività con la raccolta e l’intreccio del giunco. L'evento, che si tiene alle ore 21,30 nel Castello di Acquarica del Capo, è uno straordinario Galà con Musica, Teatro e Danza creato dal coreografo Fredy Franzutti del Balletto del Sud, al quale l'amministrazione comunale di Acquarica, nella persona del sindaco Francesco Ferraro e dell'assessore Giacomo Palese, ha affidato la direzione artistica. I brani scelti compongono un "intreccio" che allaccia capolavori della musica, della danza e del teatro alla storia del Castello di Acquarica e alla tradizione artigianale dell'intreccio del Giunco. La serata è condotta dalla giornalista e conduttrice Paola Saluzzi e vede tra gli ospiti il pianista e compositore Francesco Libetta, gli attori Andrea Sirianni, Giampaolo Morelli ed Eleonora Tata, il Duo Italis, composto da Luigi Nicolardi e Alessandro Trianni, il flautista Emanuele Cacciatore, l'arpista Angela Cosi, il performer Emanuele Lucas e i danzatori del Balletto del Sud con i primi ballerini Elena Marzano e Carlos Montalvan. Il giunco, un tempo raccolto nelle zone di Torre Mozza e Lido Marini, veniva lavorato ad Acquarica del Capo dalle mani sapienti di artigiane scrupolose per la creazione di “culmi” o “curmi” (cestini). La lavorazione del giunco palustre è stata fino ai primi decenni del ‘900 una delle attività più remunerative del paese, con diversi opifici che davano da lavorare a centinaia di persone. A oggi la produzione di prodotti di giunco è limitata alla zona di Acquarica del Capo. Il comune ha avviato attività di recupero, preservazione e valorizzazione per salvare dall’estinzione quanto rimane della cultura e della capacità di lavorazione artigianale. |