Il Balletto del Sud presenta nella stagione 2018/19 uno dei titoli
più contemporaei del repertorio creato da Fredy Franzutti per la sua
compagnia: LE QUATTRO STAGIONI.
Lo spettacolo, che si ispira
direttamente alla poetica di W. H. Auden, ha riscosso, fin dalle prime
rappresentazioni, ottimo riscontro di pubblico e lodi dalla critica ed ha replicato in importanti festival e teatri italiani come il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro Verdi di Pisa, il Teatro Team di Bari, e nei circuiti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Con il principio di interazione tra teatro, danza e musica, eseguita dall'Hungarian International Orchestra, lo speccacolo racconta delle stagioni delle emozioni dell'uomo e del cittadino ignoto, cantato nelle poesie di Auden.
prossime date:
27 luglio Paestum Tempio di Nettuno
28 luglio Castellana Grotte Piazza Portagrande
31 luglio Calimera Piazza del Sole
3 agosto Parco Scolacium - Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
7 agosto Ferento Teatro Romano
9 agosto Lecce Chiostro dei Teatini
10 agosto Andrano Piazza Castello
13 agosto Cutrofiano
16 agosto Ugento Piazza San Vincenzo
ANDREA SIRIANNI attore LE QUATTRO STAGIONI
THE UNKNOWN CITIZEN
performance di teatro, musica e danza op. n° 30 del 2012 - nuova versione in due atti del 2017
e
quattro stagioni è il 30° spettacolo che il coreografo Fredy Franzutti
realizza, nel 2012, per il Balletto del Sud, oggi una delle compagnie
più apprezzate del panorama nazionale.
L'argomento trattato utilizza le
stagioni per riflettere sulle fasi della vita
dell'uomo.
Le stagioni della vita o meglio dei sentimenti non sono dettate da mutamenti repentini scadenzati da giorni
precisi del calendario, ma sono legate alla reazione emotiva
de "l'uomo collettivo" agli eventi che accadono.
Per sostenere la
tesi Franzutti affida la legazione dei quadri danzati ai versi del poeta inglese
(americanizzato nel 1939) Wystan Hugh Auden e alla sua analisi, spesso
“peggiorista” – attributo che Auden aveva coniato per sé - della
società dell'uomo comune definito “l'ignoto
cittadino”. I testi sono interpretati dal valido attore Andrea Sirianni spesso impegnato in produzioni di arti integrate e melologhi.
Alle note familiari di Vivaldi si alternano
in contrasto le a-melodie ritmate di John Cage che non solo ci portano
alle esigenze dell'uomo moderno (al dissapore e all'amarezza che il
confronto con la società ha generato), ma anche alle straordinarie
potenzialità espressive di questa età dell'ansia che abbiamo chiamato
contemporaneità.
Se dunque la personale primavera è il rapporto con
l'amore, il calore dell'estate è
l'allegoria dell'immobilità, intesa come inabilità e incapacità di
cambiamento, o come disinteresse delle disgrazie altrui (come
nell'Icaro del fiammingo Pieter Bruegel).
L'autunnale caduta delle
foglie e l'arrivo della pioggia insistente ci riporta alla routine dei
pendolari, al modo pratico e consueto di procedere nell'attività
quotidiana. Il rumore dei tuoni ci rinnova la paura delle persecuzioni,
l'ingiallimento della natura rimanda alla consapevolezza d'appartenenza
ad una società incline al marcire e spaventati dall'oscurità delle nubi,
perché non vediamo dove stiamo, ci sentiamo (come scrive Auden) persi in
un mondo stregato, bambini spaventati dalla notte.
Il gelo invernale
cala con la morte: la fine del rapporto, la morte del compagno di
viaggio, la morte della persona amata. La morte che rende inutile
qualsiasi reazione. “Tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete
gli alberi. Perché niente servirà più a niente”
Ma le stagioni delle
emozioni, come le stagioni metereologiche, non durano per sempre e anche
quelle (anche se non con una progressione regolare, continua e
prevedibile) ritornano, si alternano, ci sorprendono: E dopo il gelido
inverno di un terribile lutto può ritornare una primavera d'amore.
Scopriamo che l'alternarsi delle stagioni delle emozioni altro non è
che la Vita in una società con la paradossale centralità riservata a chi
non conta nulla – quei cittadini ignoti che il potere modella come
cera, l'industria sfrutta come servi e l'arte canta come eroi.
Le scene sono di Isabella Ducrot, esponente di un personale astrattismo coloristico, le luci di Piero Calò.
" Lo spettacolo ha più di un motivo
di interesse: musicalmente, perché le Stagioni sono intervallate da
testi recitati del poeta Wystan Auden e citazioni di musiche registrate
di John Cage che fu autore, ricordiamolo, di quasi tutte le musiche per la compagnia
di Merce Cunningham; per le scene, che sono dipinte da Isabella Ducrot,
nota artista romana sensibile alla contemporaneità astratta; per
l'impegno di ricerca e qualità della compagnia di Fredy Franzutti, che
si presenta con uno spettacolo inusuale e originale" .
Marcello Panni
Presentazione breve 973 caratteri.
Il Balletto del Sud, presenta Le Quattro Stagioni balletto in due atti con le coreografie di Fredy Franzutti che utilizza le stagioni, intese come mutamento climatico dell'anno solare, per riflettere sulle fasi della vita dell'uomo. Per sostenere la tesi si affidano la legazione dei quadri danzati alle rime del poeta W. H. Auden, interpretate dall'attore Andrea Sirianni, e alla sua analisi della società dell'uomo comune definito “l'ignoto cittadino”. Alle note di Vivaldi, eseguite dall’Hungarian International Orchestra, si alternano, in contrasto, le note ritmate di John Cage che ci portano alle esigenze dell'uomo moderno ed alle straordinarie potenzialità espressive di questa età dell'ansia che abbiamo chiamato contemporaneità. Le scenografie sono affidate alla pittrice Isabella Ducrot, le luci a Piero Calò. Lo spettacolo, una delle produzioni più contemporanee del repertorio della compagnia, ha riscosso, fin dalle prime rappresentazioni, ottimo riscontro di pubblico e lodi dalla critica ed ha replicato in importanti festival e teatri italiani come il Teatro Olimpico di Roma, il Teatro Verdi di Pisa, il Teatro Team di Bari e nei circuiti del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, della Sicilia e della Puglia.
" Lo spettacolo ha più di un motivo
di interesse: musicalmente, perché le Stagioni sono intervallate da
testi recitati del poeta Wystan Auden e citazioni di musiche registrate
di John Cage che fu autore, ricordiamolo, di quasi tutte le musiche per la compagnia
di Merce Cunningham; per le scene, che sono dipinte da Isabella Ducrot,
nota artista romana sensibile alla contemporaneità astratta; per
l'impegno di ricerca e qualità della compagnia di Fredy Franzutti, che
si presenta con uno spettacolo inusuale e originale" .
Marcello Panni
« Teatro-danza non perché nel caso specifico il
linguaggio risulti antinaturalistico, ma in quanto il coreografo
salentino sceglie di recuperare il rapporto tra gesto e parola inserendo
tra un quadro danzato e l'altro poesie dal sapore fortemente
aforistico. L'eleganza dello spettacolo è un segno distintivo,
corroborato dai raffinati tessuti scenografici d'ispirazione etnica di
Isabella Ducrot. »
Francesco Mazzotta - Corriere del Mezzogiorno
«
Le quattro stagioni non è assolutamente quello che ci si aspetta.
L'apprezzamento non tarda quando si scoprono il messaggio e gli intenti
della produzione »
Eraldo Martucci - Contrappunti
«
E' facile concludere che Le Quattro Stagioni di Franzutti sia uno
spettacolo complesso, ricco di citazioni e riferimenti non sempre
immediati, in cui però ogni elemento contribuisce ad emozionare lo
spettatore, partendo dalla perizia dei danzatori, tutti scenicamente
efficaci e di uniforme livello artistico, con punte di eccellenza »
Fernando Greco - Il Tacco d'Italia
«
Le immagini appaiono quindi evocate dalle parole del bravo Andrea
Sirianni donando al pubblico l'impressione di poter leggere nel pensiero
di Auden e di vivere con la danza le sue passioni, miserie e paure. Al
successo della serata concorrono gli efficaci costumi ricostruttivi
dell'America ottimista anni '50 e le evocative scene transavanguardiste
di Isabella Ducrot. Numerosi e calorosi applausi hanno salutato gli
artisti e il coreografo Franzutti che ha dimostrato talento, crescita
artistica e serietà di intenti - Vittoria Ottolenghi lo aveva segnalato
già diversi anni fa. »
Giuseppe Feltrinelli - La Danza
«
E' la vita con i suoi cicli l'anima pulsante del bel lavoro “Le quattro
stagioni” che Fredy Franzutti ha creato per il Balletto del Sud. Insieme
alle coreografie articolate e post-classiche nutrite di assoli, duetti e
intense parti corali ben interpretate della compagnia, troviamo le
parole del premio Pulitzer W.H. Auden recitate da Andrea Sirianni e
l'imponente impianto scenico firmato da Isabella Ducrot.»
Questo spettacolo è prodotto in Puglia con il sostegno di PO FESR 2007/2013 Asse IV - Produzione di nuovi spettacoli in "prima nazionale"-Teatro/Danza progetto affidato dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese
prima assoluta: venerdì 27 aprile, 2012 ore 21.00 - Teatro Politeama Greco di Lecce in collaborazione con La Camerata Musicale Salentina e la Fondazione "Tito Schipa"