“Le ultime parole di
Cristo”, balletto in un atto sull'oratorio di Saverio Mercadante,
coreografia e regia di Fredy Franzutti.
“Le Ultime Parole di Cristo” è un balletto in un atto sulle musiche di “Le Sette Ultime Parole di Nostro Signore Gesù Cristo”, oratorio composto nel 1838 dal musicista pugliese Saverio Mercadante (1795-1870).
Realizzato su coreografia e regia di Fredy Franzutti, coreografo di agile
eclettismo, fra i più conosciuti e apprezzati in Italia e all'estero, lo spettacolo presenta il dramma della crocifissione di Cristo e trae ispirazione dall'insieme delle parole che Gesù pronunciò sulla croce. Sono sette celebri frasi di valore simbolico e
filosofico sulle quali sono stati costruiti alcuni fondamenti del
cristianesimo e nelle quali è racchiuso il senso del perdono concesso al mondo dal Salvatore: espressioni di insegnamento che, secondo la tradizione dei quattro
Vangeli, sono state pronunciate allo scopo di trovarne motivi futuri di meditazione e di preghiera.
il testo, diffuso attraverso i secoli principalmente dall'ordine dei Francescani, è stato oggetto di numerose trascrizioni in musica: tra le più significative, sono da ricordare almeno le versioni di G.B.Pergolesi, J.Haydn, e, appunto, l’edizione creata da Mercadante, scandita in quadri musicali, nella struttura tipica dell'Oratorio, non rappresentativa, ma con personaggi e dialoghi qui danzati.
Elementi narrativi, scenografici, dialogici, liturgici e musicali, saldati insieme, aiutano il pubblico ad incamminarsi verso la Chiesa, «come se dietro all'orme di Gesù Cristo, s'incamminasse al Monte Calvario; e poi assistendovi, con figurarsi di stare al piede della Croce, presente alle agonie e alla morte del redentore, in compagnia della Madre sua santissima» (come recitano le annotazioni che lo stesso Maercadante scrisse per presentare la sua opera).
Protagonista dello spettacolo è dunque Maria addolorata, figura che, come in una veglia funebre, accoglie parenti e amici per condividere il dolore. Cristo in agonia proferisce i suoi ultimi insegnamenti, Maria di Cleofa e Santa Elisabetta sorreggono la Madre, giungono Giovanni - il prediletto -, il buon ladrone - immaginato come personaggio redento e non sulla croce - e Veronica, la pia donna che ha asciugato il viso di Cristo con il lino. Giuda Iscariota racconta a Maria il motivo del tradimento, con i dilanianti sensi di colpa che lo porteranno al suicidio. Gli altri apostoli e i fedeli piangono Gesù.
Si avvicina anche Maria Maddalena, ha incontrato Gesù che le ha salvato la vita, pentita dei propri peccati vuole recarsi alla Croce in preghiera, gli altri fedeli la ritengono indegna e la scacciano. Sarà la clemenza di Maria a perdonare i peccati, benedire Maddalena e renderla partecipe del dolore per la morte del figlio di Dio.
Lo spettacolo di Fredy Franzutti, che ha debuttato con successo nella primavera 2018 al Teatro Apollo di Lecce, e che già all'annuncio ha sollevato un appassionato interesse, vede nel ruolo di Maria, madre di Cristo, la stella della danza internazionale Luciana Savignano; in quello di Maria di Cleofa la prima ballerina Nuria Salado Fustè; nel ruolo di Maria Maddalena il popolare personaggio televisivo Loredana Lecciso. Gli altri ruoli sono interpretati da: Carlos Montalvan (il buon ladrone), Alexander Yakovlev (San Giovanni apostolo), Beatrice Bartolomei (Santa Elisabetta), Alice Leoncini (Veronica, la pia donna), mentre l'attore Andrea Sirianni è Giuda Iscariota e l'attrice Stefania Bove è Maria Vergine. Sul palco, con loro, si esibisce il corpo di ballo della compagnia.
I testi interpretati dagli attori Andrea Sirianni e
Stefania Bove sono della scrittrice Maria Concetta Cataldo e di Jacopone
da Todi. Fuori campo, la voce di Gesù Cristo è di Massimo Giordano. La scenografia è ideata e realizzata da Francesco Palma.
"Le
Ultime Parole di Cristo" è lo spettacolo ideale per arricchire le
proposte culturali del periodo di Pasqua. Durante tutto l'anno, ben si presta per essere
eseguito in costesti architettonici religiosi quali: chiostri,
monasteri, abazie, collegiate e chiese.
Presentazione breve
“Le ultime parole di
Cristo”, balletto in un atto sull'oratorio di Saverio Mercadante,
coreografia e regia di Fredy Franzutti.
“Le Ultime Parole di Cristo” è un balletto in un atto sulle musiche di
“Le Sette Ultime Parole di Nostro Signore Gesù Cristo”, oratorio
composto dal musicista pugliese Saverio Mercadante (1795-1870). Realizzato
su coreografia e regia di Fredy Franzutti, coreografo di agile
eclettismo, fra i più conosciuti e apprezzati in Italia e all'estero, lo
spettacolo presenta il dramma della crocifissione di Cristo e trae
ispirazione dall'insieme delle parole che Gesù pronunciò sulla croce. Sono
sette celebri frasi di valore simbolico e
filosofico sulle quali sono stati costruiti alcuni fondamenti del
cristianesimo e nelle quali è racchiuso il senso del perdono concesso al
mondo dal Salvatore: espressioni di insegnamento che, secondo la
tradizione dei quattro
Vangeli, sono state pronunciate allo scopo di trovarne motivi futuri di
meditazione e di preghiera. Protagonista
dello spettacolo è dunque Maria addolorata, figura che, come in una
veglia funebre, accoglie parenti e amici per condividere il dolore.
Cristo in agonia proferisce i suoi ultimi insegnamenti, Maria di Cleofa e
Santa Elisabetta sorreggono la Madre, giungono Giovanni - il prediletto
-, il buon ladrone - immaginato come personaggio redento e non sulla
croce - e Veronica, la pia donna che ha asciugato il viso di Cristo con
il lino. Giuda Iscariota, interpretato dall'attore Andrea Sirianni, racconta a Maria il motivo del tradimento,
con i dilanianti sensi di colpa che lo porteranno al suicidio. Gli altri
apostoli e i fedeli piangono Gesù.Si avvicina
anche Maria Maddalena, ha incontrato Gesù che le ha salvato la vita,
pentita dei propri peccati vuole recarsi alla Croce in preghiera, gli
altri fedeli la ritengono indegna e la scacciano. Sarà la clemenza di
Maria a perdonare i peccati, benedire Maddalena e renderla partecipe del
dolore per la morte del figlio di Dio. Lo
spettacolo di Fredy Franzutti, che ha debuttato con successo nella
primavera 2018 al Teatro Apollo di Lecce, e che già all'annuncio ha
sollevato un appassionato interesse, vede nel ruolo di Maria, madre di
Cristo, la stella della danza internazionale Luciana Savignano; in
quello di Maria di Cleofa la prima ballerina Nuria Salado Fustè; nel
ruolo di Maria Maddalena il popolare personaggio televisivo Loredana
Lecciso.
PRIMA PAROLA "PADRE, PERDONA LORO, PERCHé NON SANNO QUELLO CHE FANNO" (Lc 23,34)
SECONDA PAROLA "IN VERITA IO TI DICO: OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO" (Lc 23,43)
TERZA PAROLA "DONNA, ECCO TUO FIGLIO! ECCO TUA MADRE!" (Gv 19,2627)
QUARTA PAROLA "DIO MIO, DIO MIO, PERCHé MI HAI ABBANDONATO?" (Mc 15,34)
QUINTA PAROLA "HO SETE" (Gv 19,28)
SESTA PAROLA "TUTTO è COMPIUTO" (Gv 19,30)
SETTIMA PAROLA "PADRE, NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO" (Lc 23,46)
Descrizione dei quadri
- Invito: introduzione alle sette parole il popolo si reca ai piedi della croce per confortare Maria addolorata.
Prima Parola: “Padre, Perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34)
- Giunge disperata Maria di Cleofa, discepola di Gesù, moglie di Cleofa fratello di San Giuseppe. Non si rassegna alla crocifissione di Gesù ed esorta Maria ad una reazione. Maria è pronta al perdono e dice a Maria di Cleofa: “Senti quella voce che prega per me”.
- Giungono i quattro evangelisti - Luca, Matteo, Marco e Giovanniconsolano Maria e promettono di diffondere al mondo gli insegnamenti di Gesù, sono stati chiamati per professare l’Evangelo. «Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio»
Seconda Parola “In verità io ti dico: oggi sarai con me in Paradiso (Lc 23,43)
- Il ladrone Dismas, crocifisso con Gesù, si pente sulla croce per i suoi peccati e merita la salvezza. Maria lo guida nel suo percorso di redenzione che lo porterà in Paradiso. “Tu m’assisti nel fiero periglio e deposta la squallida salma venga l’alma a regnar con te”.
Terza Parola “Donna, ecco tuo figlio! Ecco tua Madre” (Gv 19,2627)
- Nel momento più buio, vediamo la comunità nascere ai piedi della croce. Gesù dona alla madre un figlio e al discepolo prediletto, Giovanni, una madre. Questa è la nascita della Chiesa. Maria ha un nuovo figlio d’amare.
- Giungono le pie donne per rassicurare Maria che le parole di Gesù non verranno dimenticate, anche loro si spargeranno nel mondo per portare gli insegnamenti del Cristo. Nasceranno gli ordini sacri pronunciando i voti di povertà, obbedienza e castità.
Quarta Parola “Dio Mio, Dio Mio, perché mi hai abbandonato?” (Mc 15,34)
- Il momento drammatico, Gesù si sente abbandonato dal Padre. Maria soffre con gli apostoli.
- Giunge anche Giuda Iscariota, racconta a Maria il motivo del tradimento con i dilanianti sensi di colpa che lo porteranno al suicidio.
Quinta Parola: “Ho sete” (Gv 19,28)
- Gesù ricorda il momento dell’ultima cena con gli apostoli, quando alla vigilia della sua passione, prese il pane e alzando gli occhi al cielo rese grazie spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli, e disse: Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice e disse: Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me. Poi fu profondamente turbato e disse: “In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà”.
Sesta Parola: “Tutto è compiuto” (Gv 19,30)
- Gli apostoli e il buon ladrone, redento e fatto santo, partecipano con rassegnazione alla imminente morte di Cristo.
- Si avvicina anche Maria Maddalena, ha incontrato Gesù che le ha salvato la vita: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, pentita dei suoi peccati vuole avvicinarsi alla Croce, gli altri fedeli la ritengono indegna e la scacciano violentemente.
- Sarà la clemenza di Maria a perdonare i peccati, a benedire Maddalena e renderla partecipe del dolore per la morte del figlio di Dio. “Salve Maria, piena di Grazie. Il Signore prego, tu sei tra le donne benedetta e benedetto il frutto del ventre tuo Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”.
Settima Parola: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46)
- i tuoni annunciano la morte. - Maria racconta il Calvario. - Tutto è compiuto, la morte di Cristo redentore.
CAST 2018
↑ Luciana Savignano
LUCIANA SAVIGNANO e Maria Addolorata
Stella internazionale della danza, applaudita dalla critica europea, si forma presso la Scuola di Ballo della Scala di Milano nella quale si diploma in seguito ad un periodo di perfezionamento al Teatro Bol’šoj di Mosca. Mario Pistoni la sceglie per il Mandarino Meraviglioso, su musica di Béla Bartók, con il quale ottiene la sua prima importante affermazione nel mondo della danza. Diventa prima ballerina étoile del Teatro alla Scala. Maurice Béjart la invita nella compagnia Ballet du XXe siècle dove interpreta la Nona Sinfonia; in seguito Béjart crea per lei Ce que l’amour me dit con Jorge Donn. Interpreta inoltre Romeo e Giulietta, Bakti, Bolero, Leda e il cigno e contemporaneamente alla Scala danza nel Lago dei Cigni, La Bisbetica Domata e Cinderella.Béjart la fa danzare inoltre ne La Voce tratta da La Voix Humaine di Jean Cocteau. Nello stesso anno si esibisce negli spettacoli A la memoire (Mahler), Carmina Burana (Orff) e in Orfeo (Stravinsky). Dal 1995 collabora con la coreografa Susanna Beltrami. Nel 2009 è uno dei giudici del talent show di Rai 2 Italian Academy 2. Nelle stagioni 2010-2011 interpreta, in tournée in Italia, il ruolo della Regina Thalassa nello spettacolo Shéhérazade del Balletto del Sud; nel settembre 2012 interpreta il ruolo di Don Juan nell’omonimo spettacolo del coreografo Massimo Moricone al Teatrino di Corte del Palazzo Reale (produzione del Teatro San Carlo di Napoli). Negli stessi anni si ricordano, inoltre, le importanti collaborazioni con il coreografo Micha van Hoecke realizzate al Teatro alla Scala di Milano e al Ravenna Festival.
Luciana Savignano è impegnata anche nel sociale, come testimonial delle associazioni italiane confederate per la malattia di Parkinson.
LOREDANA LECCISO è Maria Maddalena
E’ un noto personaggio televisivo italiano, conosciuta inizialmente per la sua relazione sentimentale con il cantante Al Bano. È stata giornalista pubblicista. Negli anni duemila è stata circondata dal clamore mediatico ed è comparsa in numerose trasmissioni. Protagonista di programmi televisivi, come ad esempio, I raccomandati, Domenica in, Striscia la notizia e Buona domenica. Protagonista assoluta di numerosi reality di successo. Nel 2005 è uscito il suo primo CD singolo, intitolato Si vive una volta sola, il cui testo è fortemente autobiografico e scritto dallo stesso autore di Julio Iglesias. Il singolo è salito sino al ventesimo posto della classifica ed ha ottenuto un successo, venendo prodotto anche in una versione spagnola. Nel 2009 ha pubblicato una sua versione di Se mi lasci non vale, il successo di Luciano Rossi inciso anche da Julio Iglesias.
Tutti i rotocalchi specializzati in cronaca rosa e i programmi televisivi hanno costruito quello che è stato considerato negli anni duemila il più significativo fenomeno di costume.
↑ Loredana Lecciso
Loredana Lecciso durante le prove click sull'immagine per download alta defnizione
Presentazione a cura di Donatella Bertozzi, il Messagero - Balletto Oggi
Approfondendo
- con la tenacia e la passione che gli sono largamente riconosciute –
temi, eredità, tradizioni, ricorrenze, personaggi, motivi e sapori delle
sue terre di origine, il Salento innanzitutto, ma più ampiamente la
Puglia e tutto il Sud, compreso fin dalla fondazione nell’identità
essenziale della sua compagnia, Fredy Franzutti ha trovato questa volta
in Saverio Mercadante - musicista altamurano per nascita, napoletano per
formazione, internazionale per fama – il potente alleato al suo
progetto di una creazione speciale da dedicare al tempo pasquale.
Il
legame stesso alla stagione della Pasqua – chiarissimo nell’oratorio
del Mercadante Le sette ultime parole di Nostro Signore Gesù Cristo cui
Franzutti ha innanzitutto attinto aggiungendovi alcuni ulteriori testi
in prosa (della scrittrice leccese Maria Concetta Cataldo e di Jacopone
da Todi) – rimanda alla forza della tradizione religiosa meridionale,
ancora sorprendentemente intatta in molti luoghi e tuttora intimamente
connessa a una ritualità antichissima di cui si fa erede e interprete.
In questa tradizione i riti della Pasqua venivano accompagnati da sacre
rappresentazioni – eredi delle laude dramatiche medioevali nelle quali
eccelleva Jacopone e precorritrici della forma musicale dell’oratorio –
nelle quali e delle quali erano innanzitutto interpreti e protagoniste
le locali comunità. Qui gli interpreti sono i componenti di una piccola
ma vitalissima comunità di artisti, da anni radicata a Lecce, arricchiti
dalla presenza di alcune personalità di rilievo: Luciana Savignano,
innanzitutto, stella di primissima grandezza, chiamata a tradurre nella
sua altissima e raffinata esperienza di interprete la distillata
gestualità del dolore di Maria Addolorata. Accanto a lei la giovane
stella della compagnia pugliese, la catalana Nuria Salado Fusté, nel
ruolo di Maria di Cleofa, l’altra Maria del Vangelo di Matteo,che
troviamo accanto alla madre di Cristo ai piedi della croce.
Per
il personaggio di Maria di Màgdala – la terza delle Marie presenti
all’agonia di Nostro Signore e che successivamente accorreranno al suo
sepolcro per trovarlo vuoto – Franzutti ha voluto coinvolgere un
notissimo personaggio leccese di nascita, Loredana Lecciso, che si è
prestata con genuina curiosità e disponibilità ad interpretare il
difficile ruolo della “pietra dello scandalo”. Riuscendoci prima ancora
di andare in scena a giudicare dalle reazioni che hanno addirittura
preceduto lo spettacolo.
Vedremo se l’intuito di un artista
come Franzutti ha visto giusto nel chiamare in scena ad impersonare la
Maddalena una donna vivace e bella che incarna agli occhi del pubblico
la colpa imperdonabile d’aver preso, accanto a un uomo celebre, il posto
che era di un’altra, amatissima e mai dimenticata, eroina popolare.